Il Battesimo dei Santi Padri
P. Theologos, monaco athonita rumeno
“Vedete, il battesimo segna l’inizio dell’unione, la porta d’accesso all’unione, alla condivisione, alla comunicazione e alla comunione: ecco perché il battesimo si compie attraverso tre immersioni nel nome della Santissima Trinità, il che significa che enfatizza in modo assoluto la dimensione comunitaria e unitaria della Chiesa. La Chiesa è unitaria per eccellenza: l’unità non è solo una caratteristica della Chiesa, ma la sua stessa essenza. Per sottolineare ancora di più, questa unità nasce dalla luce dell’amore, non dall’isolamento di una forza dittatoriale.
Poiché parliamo della morte di questo mondo, la morte dal regno oscuro della solitudine, significa che dobbiamo scomparire da questa esistenza. Questa morte è simboleggiata dall’immersione, e questo simbolo non è una metafora, è qualcosa di molto concreto. Nel battesimo avviene questa morte per immersione, non fisicamente, ma spiritualmente. E poiché l’anima è di gran lunga più importante del corpo, naturalmente questa morte, gradita a Dio, ha un’importanza maggiore della nostra eventuale dipartita fisica. Ma se l’anima non muore a questo mondo, non potrà vivere nella vita a venire, se non con grande difficoltà, come solo il buon Dio sa. Capite? Quindi, il battesimo è cruciale, fratelli. Questa morte simboleggiata dall’immersione ci chiama a risorgere dall’acqua. Per evitare che risorgiamo in solitudine, l’atto del risorgere e dell’immersione viene ripetuto tre volte. Persino la parola “battesimo” – βάπτιση in greco – significa immersione, sommersione. Capite? Vedete che il battesimo è l’ingresso, l’immersione nell’unità vivificante, che ci libera dal dominio della solitudine. Questa transizione dalla morte alla vita è potentemente simboleggiata dall’acqua in cui siamo “sepolti” e da cui risorgiamo, o in altre parole, risorgiamo. Perché nell’acqua? Perché l’acqua, fisicamente, ci dà la vita. Ogni creatura vivente ha bisogno di acqua per sopravvivere. Per quanto ne so, non esiste cibo che sostenga universalmente tutti gli esseri, tranne l’acqua. Quindi, l’acqua rappresenta giustamente la nuova vita: una vita fluida, scorrevole e trasparente, in cui ci immergiamo e ne usciamo come esseri umani rinnovati. […]
Questa è in realtà la fede: fare ciò che Dio ci dice attraverso la Chiesa e il consenso dei Santi Padri, non ciò che la nostra mente evoca, secondo il modo in cui ognuno di noi pensa che sia giusto. Fratelli, vi dico questo con amore. Fratelli, quando diciamo che dobbiamo essere fedeli, ci riferiamo alla Chiesa che ci ha dato i Santi e la Sacra Tradizione come via per la santificazione. La Sacra Tradizione ci ha fornito innumerevoli scritti da cui imparare all’interno della Chiesa. […]
Obbediamo ai Santi Padri e troveremo grazia. Permettetemi di condividere un caso. C’è, è ancora vivo, non dirò il suo nome, un padre che è professore universitario in una rinomata facoltà di teologia in Romania, un grande specialista del Nuovo Testamento, forse il più grande del Paese, che a un certo punto arrivò in un villaggio della Transilvania dove doveva battezzare un bambino. Era inverno, gli abitanti del villaggio gli chiesero di battezzare un bambino. L’uomo gioì e disse: “Gloria a Dio! Portate il fonte battesimale!”. Gli abitanti del villaggio balzarono in piedi allarmati: “Padre! Volete uccidere il nostro bambino! Volete annegare il nostro bambino!”. Ora, fratelli, sia chiaro, il battesimo dei bambini è una pratica da circa 2000 anni, giusto? Non stiamo parlando di 2000 anni di infanticidi, siamo seri. Stiamo parlando di miliardi di bambini che, se il battesimo fosse stato pericoloso, sarebbero morti. Capito?
Ma torniamo al battesimo: come dicevo, la gente era inorridita, eppure il padre professore rimase fermo sulla sua posizione, nonostante tutto. Passò del tempo e il bambino si ammalò. Sapete, i bambini possono ammalarsi a causa di influenze demoniache. A un certo punto, vedendo le condizioni del bambino, la gente disse al prete: “Padre, sa cosa? Siamo persone ragionevoli: ecco l’accordo, fai come diciamo noi, aspergilo per non farlo annegare e ti daremo un maiale!”… E il padre rispose: “No, non ci credo! Non è così malato; questa non è una situazione estrema, non è il caso”. Disse: “Guarda, ecco l’accordo” e rimase fermo nella sua posizione. I parenti si consultarono tra loro e decisero: “Se succede qualcosa al bambino, uccideremo il prete”. E portarono il fonte battesimale, tutti armati di asce, pronti a tagliare la testa al padre se le cose fossero andate male. Era un battesimo… fratelli, cosa posso dirvi? Come nella Striscia di Gaza. E alla fine, tutti gli abitanti del villaggio sentirono una tale grazia e gioia per il Santo Spirito che discese durante il battesimo che dissero al padre professore: “Padre, d’ora in poi fai così e ti daremo anche il maiale!”. Capito? È una grazia immensa. […]
Aspergere, fratelli, è una concessione. Si fa solo in situazioni particolari. Naturalmente, in situazioni estreme – ad esempio, se la vita del bambino è in pericolo – allora chiunque può battezzare, qualsiasi ortodosso: si prende acqua, o in mancanza di acqua, sabbia o persino aria, e si pronuncia la formula: “Il servo di Dio, [nome], è battezzato nel nome del Padre. Amen! E del Figlio! Amen! E dello Spirito Santo! Amen!”. Sappiate che molte anime sono state salvate in questo modo!”

AGGIUNGIAMO NOI ALCUNE TRACCE DALLA SCRITTURA E DALLA TRADIZIONE APOSTOLICA
Giovanni 3,23 : «23 Anche Giovanni stava battezzando a Enon, presso Salim, perché là c’era molta acqua; e la gente veniva a farsi battezzare».
Atti 8,36-39: «36 Proseguendo lungo la strada, giunsero a un luogo dove c’era acqua e l’eunuco disse: «Ecco qui c’è acqua; che cosa mi impedisce di essere battezzato?». 37 38 Fece fermare il carro e discesero tutti e due nell’acqua, Filippo e l’eunuco, ed egli lo battezzò. 39 Quando furono usciti dall’acqua, lo Spirito del Signore rapì Filippo e l’eunuco non lo vide più e proseguì pieno di gioia il suo cammino».
Romani 6,3-5: «3 O ignorate forse che tutti noi, che siamo stati battezzati in Cristo Gesù, siamo stati battezzati nella sua morte? 4 Siamo dunque stati sepolti con lui mediante il battesimo nella sua morte, affinché, come Cristo è stato risuscitato dai morti mediante la gloria del Padre, così anche noi camminassimo in novità di vita. 5 Perché se siamo stati totalmente uniti a lui in una morte simile alla sua, lo saremo anche in una risurrezione simile alla sua»
Didaché: “Riguardo al battesimo, battezza in questo modo: Dopo aver detto prima tutte queste cose, battezza nel nome del Padre e del Figlio e del Santo Spirito in acqua viva. Ma se non hai acqua viva, battezza in altra acqua, e se non puoi farlo nell’acqua fredda, fallo in quella calda. Ma se non hai né l’uno né l’altro, versa tre volte l’acqua sul capo, nel nome del Padre e del Figlio e del Santo Spirito. Ma prima del battesimo digiuni il battezzatore, il battezzato e chiunque altro può: ordinerai ai battezzati di digiunare uno o due giorni prima”.
Lettera di Barnaba: “Notate che ha designato nel contempo l’acqua e la croce. Egli questo vuol significare: beati coloro che, avendo sperato nella croce, scesero nell’acqua, e indica la mercede a suo tempo. Allora, promette, darò. Per il presente dice che le foglie non cadranno a significare che ogni parola che uscirà dalla loro bocca nella fede e nell’amore, sarà per la conversione e la speranza di molti” […] Questo significa che noi discendiamo nell’acqua pieni di peccati e di lordura e ne risaliamo portando i frutti nel cuore, avendo nello spirito il timore e la speranza in Gesù”.
Il Pastore di Erma: “Spiegami ancora, signore”. “Che vuoi sapere?”. “Perché avendo questi spiriti, le pietre estratte dal fondo furono collocate nella costruzione della torre?”. “Avevano bisogno, per essere vivificate, di passare per l’acqua. Non potevano entrare altrimenti nel regno di Dio se non morivano alla vita precedente. Questi morti presero il sigillo del figlio di Dio ed entrarono nel regno di Dio. Infatti, disse, l’uomo prima che porti il nome del figlio di Dio è morto. Quando poi prende il sigillo, lascia la morte e riprende la vita. Il sigillo è l’acqua, gli uomini discendono morti nell’acqua e risalgono vivi. Anche ad essi fu annunziato questo sigillo e lo usarono per entrare nel regno di Dio”
San Giustino martire: “Sono condotti da noi dove c’è dell’acqua e sono rigenerati secondo la rigenerazione con cui noi stessi fummo rigenerati; «nel nome del Padre» di tutte le cose, Dio Signore, «e di Gesù Cristo nostro salvatore e dello Spirito Santo» fanno il bagno nell’acqua”
Cirillo di Gerusalemme: “disceso in stato di morte perché peccatore, risalirai vivificato nella giustizia; perché, piantato all’albero della morte con il Salvatore, sarai ritenuto degno di risorgere con lui. Come infatti Gesù, caricatesi le spalle dei peccati di tutto il mondo, morì per uccidere la morte e farti risorgere nella giustizia, così anche tu, disceso nell’acqua e in un certo modo sepolto nell’acqua come dentro la roccia, risorgerai per camminare in novità di vita”
dello stesso Cirillo: “Presi per mano, siete stati accompagnati alla santa piscina del divino lavacro, come Cristo deposto dalla croce nella tomba qui di fronte.
Qui foste interrogati uno ad uno se credevate nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, e voi avete fatto la salutare confessione di fede. Per tre volte siete stati immersi nell’acqua e per ciascuna delle tre ne siete riemersi, per simboleggiare i tre giorni della sepoltura di Cristo, imitando cioè con questo rito il nostro Salvatore che passò tre giorni e tre notti nel seno della terra. Con la prima emersione dall’acqua avete celebrato il ricordo del primo giorno da Cristo passato nel sepolcro, come con la prima immersione ne avete confessato la prima notte passata nel sepolcro: come chi è nella notte non vede e chi invece è nel giorno gode la luce, anche voi mentre prima immersi nella notte non vedevate nulla, riemergendo invece vi siete trovati in pieno giorno. Mistero della morte e della nascita, quest’acqua di salvezza è stata per voi tomba e genitrice. Si può adattare a voi per antitesi quel che diceva Salomone per altre circostanze: «C’è un tempo per nascere e un tempo per morire». Per voi invece il tempo per morire coincide col tempo per nascere, un solo e medesimo tempo ha realizzato entrambi gli eventi.
Ippolito di Roma: “Un diacono discenda nell’acqua insieme con colui che deve essere battezzato. Quando questi discende nell’acqua, colui che battezza gli imponga la mano sul capo chiedendo: «Credi in Dio Padre onnipotente?». Colui che viene battezzato risponda: «Credo». Lo battezzi allora una prima volta tenendogli la mano sul capo. Poi chieda: «Credi in Cristo Gesù, figlio di Dio, che è nato per mezzo dello Spirito Santo dalla vergine Maria, è stato crocifisso sotto Ponzio Pilato, è morto ed è risorto il terzo giorno, vivo dai morti, è salito nei cieli, siede alla destra del Padre e verrà a giudicare i vivi e i morti?». Quando colui che è battezzato avrà risposto: «Credo», lo battezzi una seconda volta, poi ancora chieda: «Credi nello Spirito Santo e nella santa Chiesa e nella risurrezione della carne?». Il battezzato risponda: «Credo». Così sia battezzato per la terza volta.