Cinque personalità che hanno contribuito alla fondazione del Patriarcato rumeno

Cinque personalità che hanno contribuito alla fondazione del Patriarcato rumeno

Martedì 04 febbraio 2025, la Chiesa ortodossa rumena celebra 100 anni dalla sua elevazione al rango di Patriarcato. Questo evento storico non avrebbe potuto aver luogo senza il contributo di personalità significative per l’ortodossia rumena.

Tra le persone che hanno contribuito alla proclamazione del Patriarcato ci sono gerarchi della Chiesa ortodossa rumena, rappresentanti del Patriarcato ecumenico e il re del Paese.

Il patriarca Miron Cristea, primo patriarca della Chiesa ortodossa rumena. Fonte della foto: pubblico dominio

La figura centrale nell’elevazione della Chiesa ortodossa rumena al rango di Patriarcato è il Metropolita Primate Miron Cristea, che divenne il primo Patriarca della Romania.

Sebbene l’elevazione al rango di Patriarcato sia avvenuta il 4 febbraio 1925, l’intronizzazione del primo patriarca ebbe luogo il 1° novembre 1925. Durante questo periodo, il Patriarcato rumeno fu riconosciuto dallo Stato e dal Patriarcato ecumenico.

Nel suo primo discorso da Patriarca, Miron Cristea ha sottolineato l’idea fondamentale che “l’unità spirituale di milioni di credenti ortodossi rumeni accrescerà lo spirito vivificante per il nostro popolo e il loro Paese e formerà, dal coagulo spirituale, il cemento più solido per la coesione del Paese e il suo normale sviluppo futuro verso un’unità nazionale sempre più forte”.

Metropolita Pimen Gerogescu. Fonte della foto: pubblico dominio

Il metropolita Pimen Georgescu della Moldavia fu colui che redasse la proposta di elevare la Chiesa ortodossa rumena al rango di Patriarcato.

Nella storica giornata del 4 febbraio 2025, per motivi di salute non ha potuto partecipare alla riunione del Santo Sinodo.

Seguendo l’ordine gerarchico, la proposta è stata letta dal metropolita Nectarie Cotlariuc di Bucovina. L’atto è stato firmato da sette gerarchi del Santo Sinodo della Chiesa ortodossa rumena.

La proposta era la seguente: “La metropolia di Ungro-Vlachia, con sede metropolitana a Bucarest, dovrebbe essere elevata al rango di Patriarcato, e il metropolita di Ungro-Vlachia, in quanto primate della Romania, che è anche presidente di diritto del Santo Sinodo, dovrebbe portare il titolo di Patriarca della Chiesa ortodossa nazionale rumena con residenza a Bucarest”.

Vescovo Bartolomeu Stanescu di Ramnic, Noul Severin. Fonte della foto: pubblico dominio

Il vescovo Bartolomeu di Râmnicu Stănescu ha ricevuto dal Santo Sinodo della Chiesa ortodossa rumena lo status di referente per redigere l’atto di istituzione del Patriarcato rumeno.

“Il popolo rumeno istituisce da oggi in poi, attraverso la propria sovranità, politica ed ecclesiastica, il Patriarcato per la Chiesa ortodossa rumena, riconoscendo al Metropolita di Bucarest del Paese il titolo di Patriarca di Romania, in luogo del titolo finora attribuitogli di Primate di Romania”, si legge nel documento fondativo del Patriarcato rumeno.

Secondo il Patriarcato rumeno, il vescovo Bartolomeu Stănescu, insieme ai vescovi Nectarie di Bucovina e Luciano di Roman, sono stati incaricati di redigere l’atto di notifica alle altre Chiese sorelle. Atti e documenti.

Patriarca ecumenico Basilio III. Fonte della foto: pubblico dominio

Il riconoscimento dell’elevazione della Chiesa ortodossa rumena al rango di Patriarcato è legato alla personalità del Patriarca ecumenico Basilio III.

Il 23 settembre 1925 una delegazione del Patriarcato ecumenico si recò a Bucarest per firmare il Tomos di riconoscimento del Patriarcato rumeno. La delegazione era composta dai metropoliti Gioacchino di Calcedonia e Germano di Sardeona, accompagnati dal Gran Dragomanno del Patriarcato ecumenico, Spiru Constantinidis.

“Ci congratuliamo vivamente con Vostra Beatitudine per la nuova dignità di alto onore, che, con decisione unanime, è riconosciuta dal nostro Santo e venerabile Sinodo”, afferma il Tomos del Patriarcato ecumenico.

La firma di questo atto è avvenuta a Bucarest il 27 settembre.

Il Patriarca Basilio III inviò anche una lettera enciclica a tutte le Chiese ortodosse autocefale, annunciando il riconoscimento del Patriarcato rumeno.

Re Ferdinando I. Fonte foto: pubblico dominio

Fu re Ferdinando I, che regnò tra il 1914 e il 1927, a promulgare la Legge per l’”Elevazione dell’Arcivescovado e della Sede Metropolitana di Valacchia Ungherese, da Primate di Romania, a Sede Patriarcale”.

L’articolo due di questa legge prevedeva: “L’attuale Arcivescovo e Metropolita di Valacchia-Ungheria, Sua Santità DD Miron Cristea, diventa, nella sua qualità di Primate di Romania, Patriarca della Chiesa ortodossa rumena”.

Questa legge fu promulgata a Bucarest il 23 febbraio 1925 dal re Ferdinando I e registrata nella Gazzetta Ufficiale numero 44, in data 25 febbraio 1925.

Un secolo dopo questo evento storico, la Chiesa ortodossa rumena ha proclamato il 2025 “Anno di omaggio al centenario del Patriarcato rumeno” e “Anno commemorativo dei padri spirituali e confessori ortodossi rumeni del XX secolo”.

Informazioni estratte dal volume “Patriarcato rumeno. Atti e documenti”, Archim. Tit Simedrea, Tipografia dei libri della Chiesa, 1926. 

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