SAN GIOVANNI DI KRONSTADT
1829-1908
Il 19 Ottobre (1 Novembre) 1964, nella Cattedrale dedicata all’Icona della Madre di Dio del Segno nella città di New York, il Vescovo della Chiesa Ortodosso Russa al di fuori della Russia (ROCOR) ha canonizzato solennemente un nuovo Santo della Chiesa Ortodossa: San Giovanni di Kronstadt.
Questo Santo, morto di recente nel 1908 dopo una lunga vita di servizio alla Chiesa come parroco e guida spirituale dei fedeli, era famoso già in vita per l’abbondanza della Grazia divina che si manifestava attraverso di lui, in particolare nelle guarigioni miracolose dei malati. Continuò a fare miracoli anche dopo la sua morte e tra i fedeli russi dell’emigrazione è stato a lungo venerato come un santo. La sua canonizzazione, la prima che la Chiesa ortodossa russa ha compiuto nei difficili anni successivi alla Rivoluzione, risponde a questa venerazione popolare e alla convinzione dei Vescovi, condivisa da molti fedeli, che i tempi fossero ormai maturi per questo atto.
Questo grande Santo ha avuto un ruolo speciale nella vita del popolo russo ortodosso. È stato un profeta che ha previsto la caduta dell’Impero russo e l’esilio dei fedeli russi. Vedendo la causa spirituale di questa caduta nella mondanità e nella mancanza di una fede viva, così diffuse nell’ultimo periodo dell’Impero, chiamò i fedeli ortodossi al pentimento e a una rinnovata consapevolezza della loro vocazione e responsabilità cristiana.
Il suo appello è ancora oggi ascoltato e se il popolo russo ortodosso disperso in esilio in tutto il mondo è rimasto un unico popolo – anche se solo come un residuo – e fedele alla Santa Ortodossia, è in parte dovuto al suo esempio ancora vivo e alle sue sante preghiere.
L’importanza di San Giovanni per il popolo russo è quindi indiscusso. Ma c’è qualcosa di straordinario nella sua canonizzazione: non è avvenuta in Russia, ma in America. Per i russi credenti, a dire il vero, non c’è nulla di strano in questo. La terra russa è asservita e il maggior numero di fedeli e la sede del Sinodo dei Vescovi della libera Chiesa ortodossa russa si trovano ora in America; come spesso in passato, anche ora il riconoscimento di un Santo russo universale inizia a livello regionale, essendo il suo aperto riconoscimento da parte dell’intero popolo russo necessariamente rimandato a un futuro indefinito. Per i non russi, tuttavia, è il suo significato più ampio che interessa.
Fino ad oggi, si potrebbe dire, San Giovanni è appartenuto al popolo russo ortodosso; ma ora, pur rimanendo il patrono spirituale del popolo russo sofferente, è diventato un Santo della Chiesa ortodossa universale di Cristo, e il suo santo esempio di vita in Cristo è stato presentato al mondo intero. Non è un caso che la sua canonizzazione sia avvenuta al di fuori della Russia; egli stesso aveva previsto che il popolo russo sarebbe stato disperso all’estero e che le Chiese Ortodosse sarebbero state erette in tutto il mondo come testimonianza della verità cristiana davanti a un mondo incredulo. A questo mondo incredulo, in tutte le lingue in cui le sue parole sono state e saranno ancora tradotte, egli rivolge ora il messaggio che rivolse al popolo russo durante la sua vita. Questo mondo, con la sua imponente struttura esteriore che lo fa sembrare ad alcuni così sicuro, in realtà sta vacillando, le sue fondamenta stanno marcendo a causa dell’amor proprio e dell’incredulità di cui sono pieni anche coloro che pensano di sconfiggerlo. La sua caduta è vicina e la stessa bestia del comunismo senza Dio che una volta ha inghiottito la santa terra russa ora è pronta a divorare il resto del mondo e, completando ora ciò che ha iniziato allora, a sterminare gli ultimi cristiani e a guidare l’umanità apostata nella sua adorazione dell’Anticristo. Questo, forse, è ciò che ci aspetta se non torniamo sul sentiero della retta vita cristiana. Molti potrebbero obiettare che questi pensieri, così come quelli relativi alla Seconda Venuta di Cristo e al terribile Giudizio Universale, che secondo San Giovanni potrebbe essere alle porte, sono troppo “negativi”. Ma se la nostra risposta a questi pensieri e avvertimenti è giusta, se è cristiana, saremo riempiti non di paura e terrore, ma di pentimento lacrimevole, di zelo per condurre una vita veramente cristiana, di fiducia nel nostro Signore che è con noi in tutte le nostre prove, fino al martirio stesso (e soprattutto allora), e di fervida speranza nel Regno dei Cieli che è la nostra vera casa e non l’istabile dimora terrena.
San Giovanni ci richiama a nient’altro che alla fede cristiana semplice e profonda. In un’epoca in cui troppi pastori predicano un “nuovo cristianesimo” che è solo mondanità mascherata, la sua è una voce rara e necessaria: non per i soli russi, non per i soli cristiani ortodossi, ma per il mondo intero, se solo lo si ascolta.
Santo di Cristo, Giovanni di Kronstadt, prega Dio per noi.
Eugene Rose.