San Nicodimo Aghiorita

San Nicodimo Aghiorita

San Nicodimo dell’Athos nacque sull’isola greca di Naxos nell’anno 1748 e fu chiamato Nicola al battesimo (Νικόλαος Καλλιβρούτσης). Passò dalla guida del suo parroco a quella dell’archimandrita Crisanto, che era il fratello del Santo Kosmas d’Etolia. Ricevette la sua prima istruzione a Smirne, dove studiò teologia e lingue. La persecuzione da parte dei turchi, che all’epoca governavano la maggior parte del mondo greco, interruppe la sua scolarizzazione e tornò a Naxos nel 1770 dove divenne segretario del Metropolita Antimo.

All’età di ventisei anni, arrivò sul Monte Athos e ricevette la tonsura monastica nel monastero di Dionysiou con il nome di Nicodimo.

Come sua prima obbedienza, Nicodimo servì come segretario del suo monastero. Due anni dopo il suo ingresso nel monastero di Dionysiou, il Metropolita di Corinto, San Macario (17 aprile), arrivò lì e assegnò al giovane monaco la cura del manoscritto della Filocalia, che trovò nel 1777 nel monastero di Vatopedi. L’edizione di questo libro fu l’inizio di molti anni di duro lavoro letterario da parte di San Nicodimo. Il giovane monaco si trasferì presto allo skete del Pantokrator, dove era sotto l’obbedienza dell’anziano Arsenio del Peloponneso, sotto la cui guida studiò con zelo la Sacra Scrittura e le opere dei Santi Padri.

Sull’Athos, Nicodimo si schierò con i monaci conosciuti come Kollyvades, che premevano per un ritorno delle pratiche ortodosse tradizionali.

Nel 1783, San Nicodimo fu tonsurato nel Grande Schema e visse in completo silenzio per sei anni. Quando San Macario di Corinto visitò di nuovo Athos, gli diede l’obbedienza di curare gli scritti di San Simeone il Nuovo Teologo, e così abbandonò il suo silenzio ascetico e si occupò ancora una volta di lavoro letterario. Da quel momento fino alla sua morte continuò a lavorare con zelo in questa impresa.

Non molto prima del suo riposo, l’Anziano Nicodimo sfinito dal suo lavoro letterario e dagli sforzi ascetici, andò a vivere presso lo skete di alcuni iconografi, lo Ieromonaco Stefano e Neophytus Skourtaius, che erano fratelli di nascita. Chiese loro di aiutarlo nella pubblicazione delle sue opere, poiché era ostacolato dalla sua infermità. Lì, San Nicodimo si addormentò pacificamente nel Signore il 14 luglio 1809.

Fu glorificato dalla Chiesa greco-ortodossa il 31 maggio 1955. La sua festa è il 14 luglio.

Secondo la testimonianza dei suoi contemporanei, San Nicodimo era un uomo semplice, senza malizia, modesto e distinto per la sua profonda concentrazione. Possedeva notevoli capacità mentali: conosceva a memoria le Sacre Scritture, ricordandone persino il capitolo, il versetto e la pagina, e sapeva persino recitare a memoria lunghi passaggi degli scritti dei Santi Padri.

L’opera letteraria di San Nicodimo fu varia. Scrisse una prefazione alla Filocalia e brevi vite di asceti. Tra le opere più importanti ci fu la sua edizione del libro di Lorenzo Scupoli, “Lotta invisibile”, che fu poi anche tradotta in russo dal santo Teofane il Recluso, in inglese e in altre lingue. Un’opera notevole dell’asceta fu il suo “Manuale della Confessione” (Venezia, 1794, 1804, ecc.), riassunto nel suo trattato, “Tre Discorsi sul Pentimento”. Il suo libro più edificante “Morale Cristiana” fu pubblicato a Venezia nel 1803.

Il santo diede anche un grande contributo pubblicando libri liturgici. Utilizzando materiali provenienti dalle collezioni di manoscritti del Monte Athos, pubblicò sessantadue Canoni alla Santissima Theotokos sotto il titolo, NUOVO THEOTOKARION (Venezia, 1796, 1849).

San Nicodimo preparò una nuova edizione del PEDALION o TIMONE, comprendente i canoni dei Santi Apostoli, dei Santi Sinodi Ecumenici e Locali e dei Santi Padri.

San Nicodimo aveva un amore speciale per l’agiografia, come attestato dalla sua opera, Nuovo Eucologio (Venezia, 1803), e dal suo libro postumo, Nuovo Sinnassario in tre volumi (Venezia, 1819). Completò una traduzione in greco moderno di un libro di San Teofilatto, arcivescovo di Bulgaria, “Le 14 Lettere di Paolo” in tre volumi. Lo stesso San Nicodimo scrisse “Un’interpretazione delle sette epistole cattoliche” (pubblicato anche a Venezia nel 1806 e nel 1819).

L’estremamente saggio Nicodimo è anche noto come autore e traduttore di inni liturgici

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