P. Seraphim Rose: l’Ortodossia e gli opposti dello spirito della mondanità e dello spirto legalista

Una catechesi pronunciata da Padre Seraphim Rose durante il pellegrinaggio estivo di St. Herman, Platina, California, 9 agosto 1979

Il primo aspetto di cui mi piacerebbe parlare riguardo alle preoccupazioni che ho già menzionato all’inizio – lo spirito di mondanità l’annacquamento dell’Ortodossia la perdita del senso della differenza tra ortodossia e eterodossia – queste cose hanno prodotto il movimento ecumenico nei nostri tempi che sta portando all’avvicinarsi dell’Unia con Roma e con le altre confessioni occidentali.

Una cosa del genere potrebbe benissimo accadere negli anni ’80, verso la fine o giù di lì. Il nuovo Papa di Roma ha fatto delle aperture ad Oriente e il Patriarca di Costantinopoli ha detto di accoglierle e ancora che potrebbe benissimo verificarsi che entro pochi anni ci sarebbe stata comunione tra il Papa e l’Ortodossia; cioè le giurisdizioni ortodosse che seguono il Patriarca Ecumenico. Noi naturalmente saremmo al di fuori di questo e non ci riguarderebbe direttamente ma è qualcosa che dobbiamo affrontare. Probabilmente non sarà un evento spettacolare perché la maggior parte degli ortodossi, le persone e la maggior parte delle giurisdizioni, sono diventati così inconsapevoli della loro fede e così indifferenti al loro destino, a ciò che faranno, solo accoglieranno semplicemente l’opportunità di fare la comunione in una chiesa romana o anglicana senza sapere nemmeno cosa c’è di sbagliato. Questo è lo spirito di mondanità che è nell’aria e sembra divenuto naturale oggi. Di fatti si potrebbe dire che sia l’equivalente religioso dell’atea atmosfera agnostica che sta dietro la diffusione del comunismo nel mondo.

Quale dovrebbe essere la nostra risposta a questo movimento verso l’annacquamento della fede che ci unirà alle confessioni d’Occidente? Fortunatamente i nostri Vescovi della Chiesa russa fuori dalla Russia (ROCOR) ci hanno dato una politica sana da seguire non partecipando al movimento ecumenico ed il nostro Metropolita ha messo in guardia le altre Chiese Ortodosse sui risultati certamente disastrosi del loro ecumenismo, se continuano così. Ma allo stesso tempo i nostri Vescovi hanno rifiutato di tagliare ogni contatto e comunione con le Chiese Ortodosse che sono coinvolte nel movimento ecumenico visto che il riconoscimento del movimento ecumenico è ancora una tendenza che non è ancora giunta alla sua conclusione che è l’unione con Roma e che almeno nel caso del Patriarcato di Mosca e altre Chiese dietro la cortina di ferro l’ecumenismo è una politica che viene imposta sulla Chiesa da parte delle autorità secolari.

Purtroppo, per questo motivo, la nostra Chiesa russa all’estero subisce attacchi sia dal lato sinistro, dalla parte dell’ecumenismo, che ci accusa di essere poco caritatevoli e poco al passo coi tempi e tutte quelle cose che le persone moderne non dovrebbero essere e sia dal lato destro, da gruppi soprattutto in Grecia, che esigono che rompiamo la comunione con tutte le altre Chiese Ortodosse e dichiararle senza Grazia. Se si guarda allo stato della Chiesa Ortodossa in Grecia possiamo vedere che lì il movimento ecumenico ha prodotto una reazione che spesso è diventata eccessiva e talvolta è quasi tanto grave quanto la malattia che cerca di curare. Il più moderato dei gruppi del vecchio calendario in Grecia, quelli che sono staccati dalla Chiesa principale di Atene e Costantinopoli, ha una posizione molto simile a quella della nostra Chiesa russa all’estero ma tra questi vecchi credenti ci sono stati uno scisma dopo l’altro a causa della questione del rigore. Mi piacerebbe particolarmente dirigere la nostra attenzione su questa questione del rigore visto che sembra una buona cosa essere severi con noi ma ha un lato molto negativo se non lo affrontiamo nel modo giusto. Per esempio conosco un monaco sul monte Athos, è stato in questo Monastero, che è in comunione solo con altri 10 monaci in tutto il mondo e con nessun altro in tutta la comunità ortodossa. Lui è un moderato, ha un prete che è molto bravo, padre Herman lo incontrò, e se questo prete morisse lui non avrebbe nessun altro posto dove ricevere la Santa Comunione. Quindi gli ho chiesto, quando l’ho visto qualche anno fa, cosa avrebbe fatto in quel caso e lui ha detto che semplicemente non lo sapeva, era bloccato e il motivo per cui è un moderato è che riconosce che c’è la Grazia in tutte le altre Chiese Ortodosse ma è così severo in questa politica che siccome il Patriarca di Costantinopoli parla già di essere presto in comunione con Roma e quindi si sta allontanando dalla fede, perciò è caduto e chiunque è in comunione con lui,

o è in comunione con qualcuno che è in comunione con lui,

o è in comunione con qualcuno che è in comunione con qualcuno che è in comunione con lui, è fuori!

Quindi essendo rigido, trova che questa rete che ha creato nella sua rigidità comprende l’intera comunità delle Chiese Ortodosse in ogni luogo del mondo tranne che in quel suo piccolo angolo del Monte Athos. In realtà non è solo lui ma ci sono altre 10 persone che la pensano come lui forse, o meno ora, ma questo è lui, è un brav’uomo, è molto sincero, molto zelante, in un certo senso semplice e non ha risposte per le altre persone che sono costrette a vivere nel mondo e cose del genere, è in effetti per certi aspetti molto infantile ma la sua severità lo ha messo in una posizione tale che lui è come se si mettesse all’angolo non avendo alcuna possibilità di essere in comunione con chi è in contatto con altre persone che in realtà hanno la stessa opinione ma non hanno questo punto particolare sul non essere in comunione con coloro che sono in comunione e così via. Ma altri gruppi in Grecia hanno uno spirito che è qualcosa di più vicino a quello che potremmo definire fanatismo. Qualche anno fa, uno di questi gruppi scomunicò la nostra Chiesa russa all’estero perché i nostri Vescovi hanno rifiutato di dichiarare che tutte le altre Chiese Ortodosse sono senza Grazia. Questo gruppo ora dichiara che dal 1924 solo lui ha la Grazia e solo lui è ortodosso e questo gruppo ha recentemente attirato alcuni convertiti della nostra Chiesa russa all’estero e quindi dovremmo essere consapevoli che questo atteggiamento è un pericolo per alcuni di noi americani ed europei convertiti.

Secondo il nostro avviso, le menti occidentali razionaliste molto facilmente pensano di essere zelanti e severe quando in realtà stanno principalmente indulgendo verso la loro passione di auto-giudicarsi come giusti. Un Vescovo vecchiocalendarista in Grecia ci ha scritto che è stato fatto un danno alla Chiesa Ortodossa in Grecia da ciò che lui chiama la malattia della correttezza, quando le persone citano i Canoni, i Padri, il Typicon, per dimostrare che le loro ragioni sono corrette e che tutti gli altri sbagliano. La correttezza può davvero diventare una malattia quando viene somministrata senza amore e tolleranza e consapevolezza della propria imperfetta comprensione di un tale correttezza che produce solo continui scismi e alla fin fine aiuta solo il Movimento Ecumenico riducendo la testimonianza della sana Ortodossia perché ora in Grecia la Chiesa del nuovo calendario ride del vecchio calendario perché ci sono tanti gruppi diversi, almeno cinque giurisdizioni diverse. Quindi, il primo aspetto fondamentale per l’Ortodossia oggi e per gli anni ’80 è lo spirito mondano attraverso il quale l’Ortodossia sta perdendo il suo sapore. I cristiani ortodossi stanno cessando di essere il sale del mondo e questo è espresso nel movimento ecumenico insieme alla reazione eccessiva contro di esso e che diventa eccessiva perché ha lo stesso spirito mondano che è presente nel movimento ecumenico.

Ma c’è un secondo aspetto importante per l’Ortodossia di oggi che diventerà ancora più importante negli anni ’80, questo è un segno positivo del mondo che ci sta davanti, cioè che i convertiti all’Ortodossia sono in aumento crescente. Alcuni di loro fuggono dal modernismo cattolico-romano, dell’anglicanesimo e delle altre sette protestanti. Alcuni fuggono dal contatto con il demoniaco mondo dell’occultismo, altri dal comunismo e dall’incredulità e ci sono molti convertiti in Russia provenienti dall’ateismo. Dobbiamo essere consapevoli che uno dei metodi più ordinari attraverso il quale questi nuovi convertiti assorbono la fede ortodossa, l’insegnamento e soprattutto lo spirito dell’Ortodossia è quello di stabilire il loro contatto vivo con noi che siamo già cristiani ortodossi; perciò il modo in cui viviamo la nostra stessa Ortodossia ha una funzione missionaria.

Il movimento missionario ortodosso in Occidente è e probabilmente rimarrà piuttosto piccolo ma c’è un’area oggi in cui la missione ortodossa è un movimento importante: questa è l’Africa orientale. Soprattutto negli ultimi 20 anni circa questa Missione ha guadagnato molte migliaia di convertiti in Uganda, Kenya, Congo e altri stati africani.

Non ce l’ho qui, abbiamo un intero numero di Orthodox Word, metà di un numero di diversi anni fa dedicato a queste missioni in Africa. […]

Ora alcuni che vogliono essere nel giusto ci ricorderanno che la Chiesa Ortodossa in Africa è sotto il Patriarcato di Alessandria e il patriarca di Alessandria ha adottato il nuovo calendario e potrebbero anche pensare che non dovremmo avere contatti con loro. A questo proposito vorrei dire una parola sul fatto che preservare le antiche tradizioni e i canoni della Chiesa è una buona cosa e coloro che volontariamente e inutilmente se ne allontanano saranno giudicati da Dio. Coloro che hanno introdotto il nuovo calendario nella Chiesa Ortodossa negli anni ’20 e più tardi e quindi portarono la divisione e il modernismo nella Chiesa avrà molto di cui rispondere in effetti. Solo pochi anni fa il Patriarca di Alessandria, precedente al Patriarca attuale, stava pensando di tornare al vecchio calendario ma morì prima di poterlo fare. Ma la gente semplice dell’Africa non capisce nulla di tutto questo e predicare loro il corretto vecchio calendario non potrebbe produrre altro che una lite su punti teorici, interferirebbe solo con la loro semplice ricezione della fede ortodossa. I convertiti occidentali sono spesso abili nel dibattere tali punti teorici anche con la scrittura di interi tomi e pregiudizi sui canoni e la loro interpretazione ma questa è un’Ortodossia della testa, piena di spirito di calcolo e di autogratificazione, e invece ciò di cui c’è più bisogno soprattutto nei giorni pericolosi che ci attendono, è l’Ortodossia molto più profonda, del cuore […].

[…] In questo senso i nostri Fratelli africani accettando l’Ortodossia hanno accettato Cristo prima di tutto e con tutto il cuore e questo è anche ciò che dobbiamo fare visto che ci sarà senza dubbio un aumento numeroso di convertiti ortodossi in America e in Europa anche nel prossimo decennio e dobbiamo impegnarci affinché la nostra testimonianza missionaria nei loro confronti possa aiutare a produrre non freddi calcolatori ed esperti e corretti nella lettera della legge ma cristiani semplici, amorevoli e calorosi, almeno fino al punto che ci sarà permesso dal nostro temperamento occidentale calcolatore. Se crediamo veramente in Cristo e accettiamo veramente la sua Chiesa allora questo freddo temperamento razionalista che abbiamo dovrebbe gradualmente iniziare ad ammorbidirsi e cambiare.

Quindi, questa è una parte della situazione della Chiesa Ortodossa oggigiorno, come dovremmo sforzarci di ottenere maggiore semplicità e come in realtà molte migliaia di persone si stanno convertendo in luoghi come l’Africa e arrivando con la massima semplicità. Solo pochi anni fa c’è stato un battesimo di massa in Kenya dove 5.000 persone in un giorno sono state battezzate, quindi è ovvio che si tratta di una cosa molto importante visto che l’Ortodossia è stata annunciata come la terza religione in questi paesi.





Alcune note biografiche su Santa Sofia, l’Asceta di Kleisoura (+ 1974)

di Padre Elias Makos

“Pazienza… Molta pazienza… Molta pazienza.”

“L’orgoglio è una cosa brutta… Sporcizia della sporcizia… L’orgoglio getta l’anima all’inferno.”

Molti di coloro che hanno incontrato Sofia, l’asceta di Kleisoura a Kastoria (1886-1974) – la cui memoria si celebra il 6 maggio, che per la sua grande umiltà fu ritenuta degna di fare miracoli e fu canonizzata nel 2012, sebbene fosse disprezzata dal mondo – raccontano che spesso pronunciava queste parole, che caratterizzavano molto accuratamente il suo mondo interiore.

Tutta la sua vita, da quando è nata nel Ponto, è stata piena di prove, avendo perso il suo bambino di due anni, e poco dopo il marito, ed essendo stata sradicata dalla sua terra. Nel 1927, su sollecitazione della Panaghia, trovò rifugio nel monastero della Natività della Theotokos a Kleisoura di Kastoria, dove visse come laica nell’oscurità e costantemente umiliata. Fu questa morte, il sacrificio dell’ego, il segno distintivo della sua santità. I ​​frutti, che Dio dà, furono confermati anche nel caso di Santa Sofia; coloro che scelgono volontariamente di diventare Suoi figli, lo sono per questa vita così come per il futuro.

Sebbene Santa Sofia fosse solitamente curva (raramente si alzava in piedi), vestita male, quasi scalza, con un nutrimento minimo (verdure oleose, sottaceti, pane secco, uva, pomodori) rimanendo spesso digiuna, e con i capelli che le arrivavano alla vita, divenuti un intreccio intricato e solido, non essendosi mai permessa di tagliare una sola ciocca, era veramente libera. E proprio perché era veramente libera, era una donna d’amore, di onore, di rettitudine. I pellegrini che la visitarono narrano vari episodi, l’insieme dei quali concludono che ogni momento, ogni giorno lei faceva un passo verso la santificazione. Secondo alcuni di questi racconti, dormiva vicino a un camino, con una pietra come cuscino. Nei mesi invernali, quando nevicava molto nella zona, la neve entrava e cadeva su di lei; faceva molto freddo in inverno ed era molto umido in estate. Tutto ciò non la disturbava affatto. Quando le chiedevano: “Come lo sopporti?”, rispondeva: “Guardo in alto” (intendeva il cielo).

Quando Kleisoura fu incendiata dai bulgari-tedeschi nel 1944, ma anche negli anni 1947-1949, durante la guerra civile, molte persone corsero al monastero della Panaghia per rifugiarsi. Li accolse tutti con il cuore, si prese cura di loro e li confortò costantemente: “Non abbiate paura. La Panaghia è qui e protegge il monastero”. Era così amica della Panaghia che spesso aveva la sensazione di vederla di fronte a sé. Ripeteva: “La Panaghia mi ha portato qui e io gioisco della sua gioia”.

Un pomeriggio la Santa stava spazzando con grande diligenza il corridoio dalla chiesa all’esterno del Monastero, e quando un fedele, venuto a venerarla, le chiese perché stesse pulendo, rispose:

“Sto spazzando perché la nostra Panaghia passerà di qui stasera… Deve essere pulito”.

Quando il visitatore chiese: “La Panagia passa di qui?”,

rispose spontaneamente: “Sì… L’ho vista passare di qui”.

A coloro che andavano a trovarla, e non erano pochi, li salutava con gioia, dicendo: “Benvenuti miei uccellini”. E si gettavano tra le sue braccia e sentivano, come affermano, il suo profumo, anche se era sciatta e non si lavava.

Fu accusata, calunniata, persino trascinata in tribunale, ma lei non reagì, pregò solo. La preghiera era la sua arma spirituale. Bombardava Dio di preghiere, notte e giorno. Combatté incessantemente con i demoni. Quando, una volta, si rese conto che avevano posseduto e divorato un giovane, urlò molto duramente: “Siete dannati e volete dannare il bambino! Lascia il bambino!”

Anticipava i visitatori dicendo ai pellegrini i loro nomi senza conoscerli in anticipo. A volte rivelava: “La Panaghia mi ha detto: ‘Vengono da noi, Sophia, quelli che sono buoni, e vengono anche quelli che sono cattivi.” Predisse anche vari eventi. Sulla base di testimonianze, aveva predetto, un anno prima, gli eventi a Cipro: “Ci sarà una guerra … Il sangue greco sarà versato … Ma lontano da qui”. A una donna, che stava guidando spiritualmente, confidò tre giorni prima della sua morte: “La Panaghia mi ha detto: ‘Tra tre giorni verrai con me.’ Io vado con lei”.

“Santa Sofia ha mostrato, sì, ha mostrato con le sue azioni, come Cristo fosse dentro di lei. Tutto in lei non era suo, era di Cristo. Era ciò che Cristo voleva. I suoi pensieri erano i pensieri che Cristo vuole. I suoi desideri erano i desideri che Cristo vuole. Le sue decisioni erano le decisioni che Cristo vuole. Le sue parole, nonostante la sua semplicità, erano parole che Cristo vuole. Le sue opere erano opere consigliate da Cristo. E lei ha raggiunto questo, perché ha aperto la sua anima e la Luce divina si è riversata in abbondanza. Ecco perché la sua coscienza le ha mostrato la strada giusta, il modo di vivere cristiano.




L’amata “figlia spirituale” dell’Anziana Galaktia di Creta: un’intervista con Ririka Chronakis

Chi visitava l’Anziana Galaktia non poteva non incontrare la signora Ririka Koumantakis-Chronakis, che è da sempre “la figlia” dell’Anziana fin dalla sua nascita. Hanno avuto un rapporto unico per tutta la vita. Non è possibile parlare dell’Anziana e non andare spontaneamente dalla gentile e nobile signora Ririka. Quando siamo arrivati ​​da Cipro, ci ha accolto calorosamente.

Signora Ririka, grazie per aver accettato di parlare con noi.

È un piacere, figli. Che possiate stare bene. Grazie anche per l’amore dei ciprioti per l’Anziana. Non c’era quasi giorno in cui non arrivassero visitatori da Cipro. Vi amava in modo particolare e vi accoglieva. Vi chiamava “i miei figli sofferenti” perché avete attraversato guerre, siete stati rifugiati, avete subito persecuzioni. Che possiate stare bene nel ricordarvi di lei.

Signora Ririka, può raccontarci quando è iniziato lo stretto rapporto che aveva con l’Anziana?

Da quando sono nata. Mi ha cresciuta lei. Tutta questa faccenda ha una storia. La mia defunta madre è nata in un villaggio di montagna chiamato Miamou. Erano molti figli e sono rimasti orfani di padre molto presto. Il defunto dottore, il padre dell’Anziana, una volta andò e aprì uno studio medico nel villaggio. Vide la povertà e la sofferenza degli orfani e portò con sé l’allora piccola Kyriakoula, mia madre, e suo fratello George. Li ebbe come figli. Mio zio George tornò presto al villaggio. Non riusciva ad abituarsi a Pompia. Mia madre rimase. Cresceva le figlie del dottore. Con la terza, Galatia, erano più che sorelle. Sempre insieme. Al lavoro, nei campi, in casa. Anche a letto dormivano insieme. Allora non c’era spazio per molti letti e i bambini giacevano sui materassi. Quando mia madre sposò mio padre a Pompia, Galatia, come una vera sorella, si impegnò ad aiutare mia madre. Cresceva me e uno dei miei fratelli, Manolio, che morì presto, il che fu un duro colpo per Galatia. A tal punto che mia madre la confortò. Non lo dimenticò mai. Lo scrisse con i miei genitori sul promemoria. Disse che quando sarebbe salita in cielo, avrebbe voluto incontrare prima sua nipote Antonoula e il mio fratellino Manolio. Mi chiamano Ririka, ma sono stata battezzata Irene come favore al dottore della madre dell’anziana Galaktia che si chiamava Irene.

Vi siete resi conto della grandezza della sua spiritualità?

Vi siete resi conto della sua chiaroveggenza e lungimiranza?

(Ride ) Avete sentito cosa ha detto! Per lo più noi, quelli a lei vicini, abbiamo sperimentato queste cose. Non potevamo sfuggire a nulla. Conosceva ogni dettaglio delle nostre vite. Capiva ogni visitatore. Perfino i loro pensieri. Ma non diceva nulla. Finché era sana e in piedi, parlava a malapena per rimproverare qualcuno. Lo faceva in altri modi, educatamente, e le persone capivano. A volte lo faceva in modo forte, ma sempre con amore. Pregava, principalmente, e quindi aiutava a cambiare le persone. Diceva: “Il diavolo gioisce nell’esporre e rivelare i segreti degli altri. Dio non lo fa mai”. Ora che era a letto non capiva con il cervello, ma qualunque cosa vedesse lo diceva. Sempre con discrezione e amore. Di solito capiva solo colui al quale si rivolgeva. Nei casi in cui qualcuno aveva un grande ego, parlava apertamente davanti a tutti noi… abbiamo infiniti incidenti. Non c’era giorno in cui non sperimentassimo tali sorprese dall’Anziana. Ricordo una volta con quale dolore e con quanto amore cercò di ammonire una novella sposa con figli che tradiva il marito. La accettò con amore per molto tempo. Le parlava in modi che solo lei poteva capire e quella ragazza probabilmente non voleva capire. Un giorno la prese e la mise nella sua stanza. Mi prese come testimone, così che questa ragazza non dicesse più tardi ciò che poteva inventare nella sua testa, come se l’Anziana dicesse cose del genere. Chiuse la porta e le disse: “Per favore, figlia mia, smetti di tradire tuo marito. Lo hai fatto dal terzo mese di matrimonio. Hai stretto la mano di un altro come segnale per la danza e il male è iniziato. Pentiti figlia mia! I migliori figli di Dio sono quelli pentiti. Quelli che sono stati lusingati dal peccato e poi hanno lottato contro di esso sono arrivati ​​ad odiare il loro stesso peccato”. Poi si inginocchiò e disse alla ragazza con le lacrime: “Io che vedi ho commesso più peccati di te. Ma mi pento ogni giorno e ho speranza e gioia in me che Cristo mi accetterà! Pentiti anche tu e vivrai magnificamente, vivrai in paradiso. Non stai solo prendendo in giro tuo marito. Stai prendendo in giro Dio. I tuoi figli soffriranno”. Quella che era più pura disse di essere più peccatrice dell’adultera, per incoraggiarla. La donna era un po’ scioccata, se ne andò e non sapeva dove stava andando, ma non tornò più. Purtroppo non si pentì. Speriamo che ora cambi con le preghiere dell’Anziana.

Ora ti farò una domanda difficile. È vero che faceva “operazioni” difficili e tu eri la sua assistente?

(Ride) È vero? Questo era un lavoro quotidiano! Arrivavano persone con varie malattie. Lei vedeva subito cosa avevano. Prendeva la croce e li feceva inginocchiare davanti a sé al suo letto. Toccava immediatamente dove avevano il problema. Non aveva bisogno che le dicessero nulla. Di solito quando avevano un tumore o delle cisti sulla testa, aiutavo anche io. […] Ricordo un giovane di Rethymno che perse un occhio. Lei fece la croce su di lui per più di mezz’ora e gli uscì qualcosa intorno all’occhio che non potevamo vedere. Quando finì, gli disse: “Vai a dormire per quattro ore e starai bene”. Lui dormì per quattro ore. Si svegliò e ci vide. Andò in ospedale per un controllo e i dottori rimasero scioccati dal risultato che videro. Una volta arrivò un medico greco da Boston, negli Stati Uniti. Soffriva di una malattia neurologica autoimmune. Il suo lato sinistro soffriva e lo ostacolava nel suo lavoro. Lei lo “operò” e stette bene. Un bambino piccolo di Rethymno che aveva una mano disabile dalla nascita, lei gli fece il segno della croce e lui mosse immediatamente la mano. Eccitata, la famiglia del bambino diffuse la notizia in tutta Rethymno e ricordo che un intero autobus venne a farle visita. Padre Antonios, tuttavia, impedì loro di entrare.

Ha fatto personalmente qualcosa per te con un effetto terapeutico?

Continuamente! Lascia che ti racconti due episodi. Quando è rimasta costretta a letto, ho avuto un problema acuto alla spalla destra. È comparso uno sperone osseo, che mi ha fatto male alla carne tutt’intorno e ho avuto dolori insopportabili e sanguinamento interno. Sono stata punta due volte per far uscire il sangue, il mio braccio è rimasto immobilizzato; prendevo farmaci ma niente. Ero delusa. Al tempo l’Anziana non riusciva più a sentire e capire. Ma capiva in un altro modo. Una mattina mi ha chiamata e mi ha detto: “Ecco, prendi la croce di legno che indosso e mettila su di te. Non toglierla finché il male non sarà uscito dalla tua mano. Poi me la darai di nuovo”. Ero sbalordita che avesse capito il mio problema e mi avesse messo la croce. Sono stata immediatamente sollevata. In una settimana non avevo più niente. Ma non osavo togliermi la croce. All’improvviso, dopo tanto tempo, mi disse: “Indossala sempre! Ne metterò un’altra”. Così, mi è rimasta la sua croce. Di recente ho avuto un ginocchio destro danneggiato. Dolori insopportabili. Uno dei nostri figli, George Kakoulakis, mi ha portato i risultati degli ultimi esami da PAGNI. I risultati dicevano “intervento chirurgico immediato”. Avevo paura dell’operazione ma non potevo camminare. Un giorno ero seduta accanto al suo letto. Lei tira fuori la mano come un fulmine, mi incrocia il ginocchio e poi tira fuori qualcosa dal mio ginocchio e lo lancia… fa tali movimenti. Vi dico che da allora, il mio ginocchio sinistro, che era forte, mi fa più male del destro. Il mio problema è stato risolto, grazie a Dio.

Gli abitanti del villaggio hanno capito la sua grandezza spirituale?

Tutto il villaggio l’amava perché nessuno poteva dire nulla contro di lei, neanche il minimo! Naturalmente, non potevano capire la sua profondità. Non vivevano ciò che vivevamo e vedevamo noi ogni giorno. Le persone sono giustificate. Pochi parlavano male di lei. Lei capiva quando era a letto gli umori di alcuni e diceva: “Ma cosa ho fatto ad alcuni e loro mi calunniano e mi chiamano falsa santa? Sono una santa? Quando mi sono fatta passare per una santa? Come se mi fossi fatta passare per una santa! Non sono una santa! Sono selvaggia! Sono la peggiore di tutte!”

Avete mai visto l’Anziana in momenti mistici oranti o di rapimento?

Ogni giorno! Ogni mattina con molta riverenza dovevo aspettare mentre visitava tutte le icone. Venerava e chiacchierava con i Santi. Poi prendeva un’icona piegata in due e la passava sul deambulatore che teneva in mano dall’alto in basso in modo che i demoni non la toccassero. Poteva vedere che la stavano prendendo in giro e volevano buttarla giù. Faceva la croce al suo letto con la croce del nonno e lo stesso faceva per tutti i punti principali della casa. Appoggiava la testa sul tavolo nella stanza di mezzo e ascoltava con molte lacrime l’Epistola e il Vangelo alla stazione radio ecclesiastica. Soprattutto quando parlava del protomartire Stefano, scoppiava a piangere: “Il mio Stefano, il mio Stefano, il mio Stefano”. Aveva visto molti degli eventi evangelici dal vivo. Era rimasta scioccata dalla lapidazione di Stefano e ce ne descriveva ogni dettaglio con le lacrime. Sua sorella, la defunta Lilika, che veniva da qualche parte di Heraklion e viveva con lei, ci raccontava che ogni tanto, anche di notte, si arrampicava “come un passero” su una sedia, mentre aveva terribili problemi muscolo-scheletrici, e baciava un’icona specifica di Cristo. Otto volte, ha detto Lilika, lo ha baciato e ha detto: “Il mio amore, il mio desiderio, la mia luce, il mio respiro…” ecc. Amava un’icona del Venerabile Metodio di Nivritos. È il nostro Santo locale. Non si può dire quanti baci le desse ogni mattina. Una volta li ho contati. Lo baciò 120 volte e mi sono persi alcuni baci che non sono riuscita a contare. Le ho chiesto perché lo amasse così tanto. Mi ha risposto: “Perché mi ha detto che è di Rethymno”! Questa icona, venerata mille volte e bagnata dalle sue lacrime, è ora custodita dal Vescovo di Morphou. Ogni pomeriggio faceva la sua meravigliosa preghiera di dossologia a Dio. C’è una registrazione. Dice molto. Prima di mangiare, andava a venerare le numerose icone che erano attaccate al suo frigorifero. Lì di solito conversava con San Giorgio. Vedeva i Santi e li descriveva in ogni dettaglio. Soprattutto negli ultimi anni della sua vita, quando era completamente come una bambina nel cuore e non capiva che la ammiravamo. Si poneva in modo particolare come fosse sul cavallo di San Giorgio. “Ci salgo sopra”, disse, “e mi porta in giro, ma non c’è modo di trasferire immagini e foto dai mondi misteriosi in cui mi porta…”

Ti ha raccontato qualcosa della sua lotta con i demoni?

Solo per questo motivo si dovrebbe scrivere un libro. Cose terrificanti. I loro capelli si alzano come spilli, come fanno i giovani di oggi. Quando vedeva un giovane con i capelli raccolti come spilli, lo portava al lavandino e lo lavava. Glieli rovinava perché era così che apparivano i demoni. Avevano orecchini sul naso, sulla lingua, sull’ombelico e dipinti ovunque (tatuaggi). Qualunque sia la moda che spopolava nel quotidiano o che sta per arrivare, lei l’aveva già vista su di loro. Le loro dita erano lunghe e strette come la maniglia della porta. Ecco perché non toccava mai la maniglia. Non descriverò il resto perché chi ascolta non abbia paura.

L’hanno mai toccata?

Solo una notte quando si è alzata, l’hanno messa sotto il letto. Erano le 3 del mattino. Ha tirato il cavo del telefono e l’apparecchio è caduto da una sedia laterale. Si è ricordata il mio numero di telefono e mi ha chiamato. Sono andata subito, ho aperto la porta e l’ho presa. Quando si sedeva, soprattutto di notte, per leggere qualcosa, loro andavano a prendere la sedia e la giravano. Lei rideva e li prendeva in giro. Diceva loro: “Dato che non avete l’autorità di buttarmi giù, voi miserabili neri vi logorate”. Non ce la facevano e se ne andavano subito.

[…]

Cos’è che non dimenticherai mai?

Tutto, ma soprattutto quando un archimandrita-predicatore portò una ragazza posseduta da un demone dall’alta Grecia. Il demone strillò con una voce maschile roca. Ciò che accadde è indescrivibile! Andai con l’incensiere dietro la ragazza e senza vedermi mi diede un calcio e quasi mi uccise. C’era panico in tutti quelli che erano in casa. Gridò anche il nome di una persona religiosa della nostra zona che odia l’Anziana e entra in internet con nomi falsi e carica costantemente contro di lei una circolare sulle profezie! Come faceva la ragazza di Patrasso a sapere cosa stava dicendo il demone? L’Anziana rispose al demone: “Non urlare contro di me, stupida scimmia, perché girerò la mano e ti darò uno schiaffo e vedrai il mondo capovolto!” Non dimenticherò gli occhi della bambina. Non avevano colore. Erano rosso cremisi. Quando il demone smise di tormentarla, l’Anziana disse alla bambina: “Lascia che ti racconti, bambina mia, come la scimmia è entrata in te…” Iniziò a raccontarle che una vicina invidiosa, quando era bambina, aveva incantato una bambola e gliela aveva data per giocare, e le raccontò molte altre cose della sua vita. La bambina se ne andò sana. Non dimenticherò i suoi occhi. Allora era una bambina calma, buona e molto gentile.

Ha profetizzato sul futuro?

Molto di quello che ha detto è venuto fuori. Cose come il coronavirus, l’accordo dei turchi con la Libia, ecc. Aveva detto molto poco. Non voleva spaventarci. Ultimamente ho sentito dettagli scioccanti. Ma Padre Antonios non vuole che ne parliamo.

Cosa ti ha commosso di più in tutti gli episodi che hai vissuto lì?

Tutto era commovente e istruttivo. Non dimenticherò il caso di una madre in lutto che ha perso improvvisamente il figlio trentenne. Un dolore insopportabile. È venuta con le suore da Kaliviani il primo anno in cui è stata costretta a letto. Non appena l’ha vista, le ha fatto segno di avvicinarsi. L’ha abbracciata, l’ha baciata e le ha detto: “Non piangere bambina mia! Il tuo bello è vivo nelle bellezze di Dio! E tu, tutto ciò che dovevi in ​​questo mondo, l’hai pagato”. Le ha raccontato di più. Non si può dire quanto leggera e felice la donna se ne sia andata. Dopo alcuni mesi è tornata. Le ha detto ad alta voce all’orecchio perché allora sentiva poco: “Anziana, so che il mio bello vive nella bellezza di Dio! Ma mi manca molto! Lo sto cercando. Aiutami”. L’Anziana, che non riusciva a ricordare nessuno da un secondo all’altro, le ha risposto seriamente: “Te lo porterò, bambina mia, per vederlo”. La donna se ne andò senza prendere sul serio le parole dell’Anziana. Quello stesso pomeriggio si sdraiò per riposare. Mentre si era girata di lato e non si era addormentata, sentì qualcuno che la abbracciava. Pensò che fosse uno dei suoi nipotini a casa. Gridò ma scoprì che erano nella loro stanza. Poi si voltò di lato e cosa vide! Suo figlio! Ancora più bello, vivo, sorridente! “Sei tu, figlio mio?” disse con una voce che non uscì. Lui le rispose in un altro modo, nell’anima con “Galaktia” e se ne andò. Immaginate quale forza, quale consolazione ricevette quella madre. Le persone che ricevevano più affetto e interesse da lei erano tutti i tipi di persone segnate, i sofferenti e i bambini! Era la migliore amica dei bambini. Ho bisogno di passare molte ore a presentare storie e incidenti con le bambine. E loro erano pazze di lei. E le più vivaci le si avvicinavano, cadevano tra le sue braccia, diventavano agnelli vicino a lei.

Com’è stato l’ultimo periodo della sua vita?

Era ansiosa di andarsene. Di andare a casa sua. Continuava a dirmi: “Dammi le mie scarpe, bambina mia, per andarmene. Vado in tutte le case. Non dovrei andare finalmente nella mia?”

Di solito aveva gli occhi fissi al cielo e alzava le mani il più possibile in posizione di preghiera. Diceva con soggezione: “Mia Panaghia, proteggi il mondo! Paura e terrore…!”Non sapevamo cosa intendesse. Il resto dell’ultimo periodo è stato scritto da Padre Antonios.

La senti vicino a te ora?

Continuamente! Più di prima! Sento calma, serenità, forza. A volte, molte volte al giorno, sento una fragranza istantanea. So che è lei. So cosa ti sto dicendo. Non ho illusioni, non mento. Dico ciò che sento con sicurezza.

Vuoi dirci un’ultima parola?

Sono stata trovata degna di vedere come una persona comune diventa una grande Santa. Pregate affinché anch’io sia trovata degna, almeno per il paradiso. Che tu possa avere la sua benedizione.




Metropolita Neophytos di Morphou: I due segnali prima dei “Grandi Eventi” (catechesi del 22.5.2019)

Metropolita Neophytos di Morphou

(Catechesi del 22 Maggio 2019)

“Pregare in ginocchio sposta le montagne, non solo i vicini.

Le preghiere garantiscono anche l’illuminazione su come trattare con lui. Eh! Avrei molti esempi da fare, ma si è fatto tardi e non voglio stancarvi. La preghiera non deve essere generica e astratta. Deve essere nominativa: preghiera per nome.

“Mio Signore,…”

Non dimenticare la parola “mio” quando parli con Cristo. O “Mio Signore” o “Nostro Signore, Gesù Cristo…”. I demoni hanno molta paura di questo “Mio”. Non appena dico “Mio”, tremano. Tremano anche davanti al Salterio. Non appena ti vedono toccare il Salterio o il Vangelo, “Mio Signore Gesù Cristo, abbi pietà di Elena; abbi pietà anche di me”. “Mio Signore Gesù Cristo, illumina la mia vicina Elena; illumina anche me”.

 [domanda]: Potresti parlarci dei segni dei tempi e degli eventi futuri delle profezie.

Guardate. Diremo queste cose e concluderemo. Un uomo di Dio mi ha detto […] — glielo chiesi con angoscia… – non tanto quando ho visto la nave turca “Fatih” effettuare una perforazione [nelle acque di Cipro], ne avevo parlato [alla gente di Cipro] molto tempo fa.

I santi mi avevano detto che si sarebbero verificati. Non sono parole mie. […] Un ministro [del governo], una persona responsabile, è venuto da me e abbiamo parlato. Affinché coloro che sono al potere sappiano come i santi vedono svolgersi gli eventi futuri e possano agire secondo la loro fede. Se non agiscono, Dio li deporrà e metterà altri al loro posto. Perché Cristo non permetterà che l’ortodossia e l’ellenismo periscano.

Saremo messi alla prova per liberarci da ogni peccato con cui noi stessi abbiamo scelto di schierarci. Abbiamo bisogno di un intervento chirurgico! Un intervento chirurgico profondo!

E l’operazione avverrà con la [Terza] Guerra Mondiale. Tutti saranno spaventati! Anche se Cipro non prende parte alla guerra mondiale. Né la Grecia né Cipro prenderanno parte alla [prossima] guerra mondiale. Tuttavia, i nostri vicini lo faranno. Alcuni saranno addirittura bombardati con armi nucleari. Chernobyl ha colpito così tante persone e ha causato così tanti tumori. Immaginate i russi che lanciano armi nucleari contro la Turchia: cosa che effettivamente faranno! La Turchia è accanto a noi.

In Israele. Cosa mi ha spinto a parlare con quest’uomo di Dio con angoscia… Sebbene io stessi già studiando le [profezie dei santi ortodossi] da anni, dalle direttive degli uomini di Dio contemporanei che dicevano: “Un vescovo deve studiare le profezie dei santi!”. [Per determinare] quali sono vere e quali sono false. Esistono anche quelli falsi. Non è vero?

Satana si intromette ovunque per creare confusione e infedeltà. E ci è riuscito!

Siamo arrivati ​​al punto che i vescovi [ortodossi] prendono in giro il discorso profetico di San Paisio! Uno dei più grandi santi dell’Ortodossia! Che Dio abbia pietà!

Ciò che mi preoccupava era l’intenzione degli israeliani di bombardare il programma nucleare della Persia [Iran]. Questo ci è stato trasmesso da un asceta, sconosciuto ai più, l’Anziano Theodoros [Neilos] Agiofarangitis che viveva tra i monti di Creta. Si è addormentato tre anni fa [✝2016] durante la Settimana Santa.

Ci ha detto: “Figli miei, berrete il vostro caffè e sentirete che gli israeliani hanno colpito il programma nucleare della Persia [Iran]. È allora che inizieranno i ‘grandi eventi’.”

“Più o meno nello stesso periodo o poco prima, Erdogan cadrà.”

Questi saranno i segnali che riceverai, per farti capire che ‘i grandi eventi’ stanno arrivando.” Ora che vedo gli israeliani dire chiaramente e senza elusioni: “Il nostro obiettivo è…” e [Donald] Trump sta servendo questo obiettivo, anche chiaramente, mi rendo conto che i “lontani” diventano “vicini”. Quanto vicino? Non possiamo saperlo. Poiché il pentimento dell’uomo più umile è in grado di rimandare questi eventi ancora più indietro affinché il Dio che ama l’umanità possa dare tempo a più persone sulla terra di pentirsi.

Ho chiesto a quest’uomo di Dio: “Fratello, cosa ne pensi?”

Ha detto: “Mio vescovo, abbiamo parlato molto di profezie”.

“Le profezie [da qui in poi] sono compiute.”

— Ascolta cosa ha detto! —

“Da ora in poi le profezie saranno i titoli dei giornali.”

 “Le profezie ora sono titoli!”

“Guarderemo le profezie in TV e le ascolteremo alla radio.”

Il lavoro è quello di separare quelle vere da quelle false.

Per quanto riguarda la nostra terra [Cipro], vivremo tre giorni di paura.

Che non abbiamo ancora superato.

Molti pensavano che [questi tre giorni] segnassero l’arrivo della nave da perforazione turca. […] D’altra parte, però, anche se sappiamo che queste cose accadranno — Vediamo che queste cose stanno già accadendo — di pentimento ne vediamo ben poco!

Questa è la sentita angoscia della Panagia.

Lei dice: “Voglio far crescere l’Ortodossia e farla diventare la fede del mondo intero!”

 “Cosa chiedo [in cambio]?”

 “Un po’ di pentimento, un ‘Signore, ho peccato!’”

E i nostri parlamentari, a prescindere dal partito, elaborano tali leggi?

Questa “legislazione innaturale” che i parlamentari approvano sia in Grecia che a Cipro,

la Gerondissa di Attiki – che è una donna con la Luce di Cristo — ci ha detto che causerà disastri naturali! La natura si ribellerà. All’improvviso si apriranno crateri nelle città e i condomini sprofonderanno. Si verificheranno terremoti invisibili a causa dei peccati innaturali che si verificano [ovunque nel mondo].

Al giorno d’oggi è un po’ pericoloso per noi. Se osiamo dire qualcosa contro di loro, ci arresteranno. “Stai giudicando e commentando le persone che soffrono.” I sofferenti vengono a confessare qualunque sia il loro problema. Chissà cosa succederà a quelli orgogliosi… Non voglio fornire ulteriori dettagli sulle profezie.

Noi, come cristiani ortodossi, dobbiamo tenere d’occhio i due segnali a cui ho fatto riferimento.

La caduta di Erdogan.

Ora, che si tratti di una caduta politica o biologica…

Alcuni sostengono la seconda ipotesi, altri la prima.

Non riesco a interpretare [questa profezia].

Ma sarà [certamente] una caduta.

I prossimi politici che saliranno al potere in Turchia saranno dei nuovi arrivati. In altre parole, saranno persone che non sanno molto di politica. E anche se cercheranno di correggere gli errori di Erdogan, l’arroganza di Erdogan, renderanno le cose [ancora] peggiori per la Turchia. Chiuderanno lo stretto del Bosforo. E i loro amici, i loro pseudo-amici, i russi, si trasformeranno da amici in nemici durante la notte. Non ci sarà una sola città in Turchia che non sarà bombardata. Da questo momento in poi Cipro inizia a svolgere un ruolo negli eventi mondiali. E lo avrà!

Che i tre giorni di paura avvengano durante Erdogan o dopo, non lo so. Non lo so. Ma accadrà. Dovremmo [davvero] aver paura.

«Il principio della sapienza è il timore del Signore» [Salmo 110:10].

Dobbiamo avere paura per poterci inginocchiare [in pentimento].

Affinché l’inginocchiarsi, la preghiera, il pentimento e le lacrime portino molte benedizioni alla nostra terra. Una grande benedizione che arriverà e che fu profetizzata prima del 1967 era che l’intera Cipro sarebbe stata liberata senza alcuna guerra. Ci saranno tre giorni con alcuni eventi, ma non sarà una guerra come [l’invasione turca del] 1974. L’altra grande benedizione, che risolverà una volta per tutte il problema di Cipro, sarà che molti turchi saranno battezzati sia in Turchia che a Cipro. Così noi cristiani, che andiamo alle veglie notturne, che veniamo alle omelie, che ci inginocchiamo e preghiamo di notte — e se non lo facciamo, facciamolo — noi, carissimi, saremo i catechisti di questo popolo.

[…]

Dio ha un piano per tutti i popoli!

Inclusi eventi positivi e negativi.

Sono tutti medicinali terapeutici.

Tuttavia, i ciprioti, i greci, i russi, i rumeni, noi, che siamo ortodossi, avremmo dovuto avere un atteggiamento spirituale più profondo, sia come governanti che come governati, come fedeli e come di poca fede. Avremmo dovuto avere una qualità. […]

Che Dio ci conceda il pentimento e sia clemente verso i nostri e i vostri peccati.

Grazie. Abbiamo detto, ora basta.


FONTE (video originale):