P. Seraphim Rose: l’Ortodossia e gli opposti dello spirito della mondanità e dello spirto legalista

P. Seraphim Rose: l’Ortodossia e gli opposti dello spirito della mondanità e dello spirto legalista

Una catechesi pronunciata da Padre Seraphim Rose durante il pellegrinaggio estivo di St. Herman, Platina, California, 9 agosto 1979

Il primo aspetto di cui mi piacerebbe parlare riguardo alle preoccupazioni che ho già menzionato all’inizio – lo spirito di mondanità l’annacquamento dell’Ortodossia la perdita del senso della differenza tra ortodossia e eterodossia – queste cose hanno prodotto il movimento ecumenico nei nostri tempi che sta portando all’avvicinarsi dell’Unia con Roma e con le altre confessioni occidentali.

Una cosa del genere potrebbe benissimo accadere negli anni ’80, verso la fine o giù di lì. Il nuovo Papa di Roma ha fatto delle aperture ad Oriente e il Patriarca di Costantinopoli ha detto di accoglierle e ancora che potrebbe benissimo verificarsi che entro pochi anni ci sarebbe stata comunione tra il Papa e l’Ortodossia; cioè le giurisdizioni ortodosse che seguono il Patriarca Ecumenico. Noi naturalmente saremmo al di fuori di questo e non ci riguarderebbe direttamente ma è qualcosa che dobbiamo affrontare. Probabilmente non sarà un evento spettacolare perché la maggior parte degli ortodossi, le persone e la maggior parte delle giurisdizioni, sono diventati così inconsapevoli della loro fede e così indifferenti al loro destino, a ciò che faranno, solo accoglieranno semplicemente l’opportunità di fare la comunione in una chiesa romana o anglicana senza sapere nemmeno cosa c’è di sbagliato. Questo è lo spirito di mondanità che è nell’aria e sembra divenuto naturale oggi. Di fatti si potrebbe dire che sia l’equivalente religioso dell’atea atmosfera agnostica che sta dietro la diffusione del comunismo nel mondo.

Quale dovrebbe essere la nostra risposta a questo movimento verso l’annacquamento della fede che ci unirà alle confessioni d’Occidente? Fortunatamente i nostri Vescovi della Chiesa russa fuori dalla Russia (ROCOR) ci hanno dato una politica sana da seguire non partecipando al movimento ecumenico ed il nostro Metropolita ha messo in guardia le altre Chiese Ortodosse sui risultati certamente disastrosi del loro ecumenismo, se continuano così. Ma allo stesso tempo i nostri Vescovi hanno rifiutato di tagliare ogni contatto e comunione con le Chiese Ortodosse che sono coinvolte nel movimento ecumenico visto che il riconoscimento del movimento ecumenico è ancora una tendenza che non è ancora giunta alla sua conclusione che è l’unione con Roma e che almeno nel caso del Patriarcato di Mosca e altre Chiese dietro la cortina di ferro l’ecumenismo è una politica che viene imposta sulla Chiesa da parte delle autorità secolari.

Purtroppo, per questo motivo, la nostra Chiesa russa all’estero subisce attacchi sia dal lato sinistro, dalla parte dell’ecumenismo, che ci accusa di essere poco caritatevoli e poco al passo coi tempi e tutte quelle cose che le persone moderne non dovrebbero essere e sia dal lato destro, da gruppi soprattutto in Grecia, che esigono che rompiamo la comunione con tutte le altre Chiese Ortodosse e dichiararle senza Grazia. Se si guarda allo stato della Chiesa Ortodossa in Grecia possiamo vedere che lì il movimento ecumenico ha prodotto una reazione che spesso è diventata eccessiva e talvolta è quasi tanto grave quanto la malattia che cerca di curare. Il più moderato dei gruppi del vecchio calendario in Grecia, quelli che sono staccati dalla Chiesa principale di Atene e Costantinopoli, ha una posizione molto simile a quella della nostra Chiesa russa all’estero ma tra questi vecchi credenti ci sono stati uno scisma dopo l’altro a causa della questione del rigore. Mi piacerebbe particolarmente dirigere la nostra attenzione su questa questione del rigore visto che sembra una buona cosa essere severi con noi ma ha un lato molto negativo se non lo affrontiamo nel modo giusto. Per esempio conosco un monaco sul monte Athos, è stato in questo Monastero, che è in comunione solo con altri 10 monaci in tutto il mondo e con nessun altro in tutta la comunità ortodossa. Lui è un moderato, ha un prete che è molto bravo, padre Herman lo incontrò, e se questo prete morisse lui non avrebbe nessun altro posto dove ricevere la Santa Comunione. Quindi gli ho chiesto, quando l’ho visto qualche anno fa, cosa avrebbe fatto in quel caso e lui ha detto che semplicemente non lo sapeva, era bloccato e il motivo per cui è un moderato è che riconosce che c’è la Grazia in tutte le altre Chiese Ortodosse ma è così severo in questa politica che siccome il Patriarca di Costantinopoli parla già di essere presto in comunione con Roma e quindi si sta allontanando dalla fede, perciò è caduto e chiunque è in comunione con lui,

o è in comunione con qualcuno che è in comunione con lui,

o è in comunione con qualcuno che è in comunione con qualcuno che è in comunione con lui, è fuori!

Quindi essendo rigido, trova che questa rete che ha creato nella sua rigidità comprende l’intera comunità delle Chiese Ortodosse in ogni luogo del mondo tranne che in quel suo piccolo angolo del Monte Athos. In realtà non è solo lui ma ci sono altre 10 persone che la pensano come lui forse, o meno ora, ma questo è lui, è un brav’uomo, è molto sincero, molto zelante, in un certo senso semplice e non ha risposte per le altre persone che sono costrette a vivere nel mondo e cose del genere, è in effetti per certi aspetti molto infantile ma la sua severità lo ha messo in una posizione tale che lui è come se si mettesse all’angolo non avendo alcuna possibilità di essere in comunione con chi è in contatto con altre persone che in realtà hanno la stessa opinione ma non hanno questo punto particolare sul non essere in comunione con coloro che sono in comunione e così via. Ma altri gruppi in Grecia hanno uno spirito che è qualcosa di più vicino a quello che potremmo definire fanatismo. Qualche anno fa, uno di questi gruppi scomunicò la nostra Chiesa russa all’estero perché i nostri Vescovi hanno rifiutato di dichiarare che tutte le altre Chiese Ortodosse sono senza Grazia. Questo gruppo ora dichiara che dal 1924 solo lui ha la Grazia e solo lui è ortodosso e questo gruppo ha recentemente attirato alcuni convertiti della nostra Chiesa russa all’estero e quindi dovremmo essere consapevoli che questo atteggiamento è un pericolo per alcuni di noi americani ed europei convertiti.

Secondo il nostro avviso, le menti occidentali razionaliste molto facilmente pensano di essere zelanti e severe quando in realtà stanno principalmente indulgendo verso la loro passione di auto-giudicarsi come giusti. Un Vescovo vecchiocalendarista in Grecia ci ha scritto che è stato fatto un danno alla Chiesa Ortodossa in Grecia da ciò che lui chiama la malattia della correttezza, quando le persone citano i Canoni, i Padri, il Typicon, per dimostrare che le loro ragioni sono corrette e che tutti gli altri sbagliano. La correttezza può davvero diventare una malattia quando viene somministrata senza amore e tolleranza e consapevolezza della propria imperfetta comprensione di un tale correttezza che produce solo continui scismi e alla fin fine aiuta solo il Movimento Ecumenico riducendo la testimonianza della sana Ortodossia perché ora in Grecia la Chiesa del nuovo calendario ride del vecchio calendario perché ci sono tanti gruppi diversi, almeno cinque giurisdizioni diverse. Quindi, il primo aspetto fondamentale per l’Ortodossia oggi e per gli anni ’80 è lo spirito mondano attraverso il quale l’Ortodossia sta perdendo il suo sapore. I cristiani ortodossi stanno cessando di essere il sale del mondo e questo è espresso nel movimento ecumenico insieme alla reazione eccessiva contro di esso e che diventa eccessiva perché ha lo stesso spirito mondano che è presente nel movimento ecumenico.

Ma c’è un secondo aspetto importante per l’Ortodossia di oggi che diventerà ancora più importante negli anni ’80, questo è un segno positivo del mondo che ci sta davanti, cioè che i convertiti all’Ortodossia sono in aumento crescente. Alcuni di loro fuggono dal modernismo cattolico-romano, dell’anglicanesimo e delle altre sette protestanti. Alcuni fuggono dal contatto con il demoniaco mondo dell’occultismo, altri dal comunismo e dall’incredulità e ci sono molti convertiti in Russia provenienti dall’ateismo. Dobbiamo essere consapevoli che uno dei metodi più ordinari attraverso il quale questi nuovi convertiti assorbono la fede ortodossa, l’insegnamento e soprattutto lo spirito dell’Ortodossia è quello di stabilire il loro contatto vivo con noi che siamo già cristiani ortodossi; perciò il modo in cui viviamo la nostra stessa Ortodossia ha una funzione missionaria.

Il movimento missionario ortodosso in Occidente è e probabilmente rimarrà piuttosto piccolo ma c’è un’area oggi in cui la missione ortodossa è un movimento importante: questa è l’Africa orientale. Soprattutto negli ultimi 20 anni circa questa Missione ha guadagnato molte migliaia di convertiti in Uganda, Kenya, Congo e altri stati africani.

Non ce l’ho qui, abbiamo un intero numero di Orthodox Word, metà di un numero di diversi anni fa dedicato a queste missioni in Africa. […]

Ora alcuni che vogliono essere nel giusto ci ricorderanno che la Chiesa Ortodossa in Africa è sotto il Patriarcato di Alessandria e il patriarca di Alessandria ha adottato il nuovo calendario e potrebbero anche pensare che non dovremmo avere contatti con loro. A questo proposito vorrei dire una parola sul fatto che preservare le antiche tradizioni e i canoni della Chiesa è una buona cosa e coloro che volontariamente e inutilmente se ne allontanano saranno giudicati da Dio. Coloro che hanno introdotto il nuovo calendario nella Chiesa Ortodossa negli anni ’20 e più tardi e quindi portarono la divisione e il modernismo nella Chiesa avrà molto di cui rispondere in effetti. Solo pochi anni fa il Patriarca di Alessandria, precedente al Patriarca attuale, stava pensando di tornare al vecchio calendario ma morì prima di poterlo fare. Ma la gente semplice dell’Africa non capisce nulla di tutto questo e predicare loro il corretto vecchio calendario non potrebbe produrre altro che una lite su punti teorici, interferirebbe solo con la loro semplice ricezione della fede ortodossa. I convertiti occidentali sono spesso abili nel dibattere tali punti teorici anche con la scrittura di interi tomi e pregiudizi sui canoni e la loro interpretazione ma questa è un’Ortodossia della testa, piena di spirito di calcolo e di autogratificazione, e invece ciò di cui c’è più bisogno soprattutto nei giorni pericolosi che ci attendono, è l’Ortodossia molto più profonda, del cuore […].

[…] In questo senso i nostri Fratelli africani accettando l’Ortodossia hanno accettato Cristo prima di tutto e con tutto il cuore e questo è anche ciò che dobbiamo fare visto che ci sarà senza dubbio un aumento numeroso di convertiti ortodossi in America e in Europa anche nel prossimo decennio e dobbiamo impegnarci affinché la nostra testimonianza missionaria nei loro confronti possa aiutare a produrre non freddi calcolatori ed esperti e corretti nella lettera della legge ma cristiani semplici, amorevoli e calorosi, almeno fino al punto che ci sarà permesso dal nostro temperamento occidentale calcolatore. Se crediamo veramente in Cristo e accettiamo veramente la sua Chiesa allora questo freddo temperamento razionalista che abbiamo dovrebbe gradualmente iniziare ad ammorbidirsi e cambiare.

Quindi, questa è una parte della situazione della Chiesa Ortodossa oggigiorno, come dovremmo sforzarci di ottenere maggiore semplicità e come in realtà molte migliaia di persone si stanno convertendo in luoghi come l’Africa e arrivando con la massima semplicità. Solo pochi anni fa c’è stato un battesimo di massa in Kenya dove 5.000 persone in un giorno sono state battezzate, quindi è ovvio che si tratta di una cosa molto importante visto che l’Ortodossia è stata annunciata come la terza religione in questi paesi.


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