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DIADOCO

L’anima non può desiderare di separarsi dal corpo, se la sua disposizione non è di totale indifferenza per questa stessa aria. Tutti i sensi del corpo, infatti, si oppongono alla fede perché essi si realizzano nelle realtà presenti, mentre essa promette soltanto la magnificenza dei beni futuri. Conviene dunque che colui che pratica la xenitia e la lotta ascetica non pensi più ad alberi ombrosi dai bei rami, o a fonti dalle belle acque, a prati variopinti, a case eleganti, a soggiorni in famiglia, né si ricordi di eventuali pubblici onori ricevuti, ma usi delle cose necessarie rendendo grazie, e consideri la vita come una strada straniera, sprovvista di ogni risorsa per la carne. Poiché così. la nostra mente si troverà alle strette e noi la volgeremo tutta sulle tracce della vita eterna . La vista, il gusto e gli altri sensi dissipano la memoria del cuore. quando ce ne serviamo oltre misura. […] Perciò, difficilmente poi l’intelletto umano può ricordarsi di Dio o dei suoi comandamenti. Noi dunque, volgendo lo sguardo al profondo del nostro cuore con un incessante ricordo di Dio, passiamo come ciechi attraverso questa vita seduttrice.