Dal Prologo di Ohrid opera di Nikolaj Velimirovic
03 Aprile secondo il vecchio calendario della Chiesa
- SAN NICETA IL CONFESSORE
Niceta nacque in Bitinia, nella città di Cesarea. Suo padre, Filaret, dopo la morte della coniuge, fu tonsurato monaco, mentre Niceta rimase con la nonna paterna. Dopo aver raggiunto la maturità e completato tutti gli studi, Niceta entrò nel monastero di Medikion, dove l’abate Niceforo lo tonsurò monaco. Dopo sette anni di privazioni e mortificazioni, il patriarca Tarasio lo ordinò sacerdote (ieromonaco). Dopo la morte dell’abate Niceforo e di Atanasio, il fedele compagno di Niceta, la fraternità monastica lo elesse abate, contro la sua volontà. San Niceta fu per molti anni un santo esempio e un modello di vita e di ascesi per i suoi confratelli. Quando Leone V, l’armeno, fu incoronato imperatore, dopo la pia Irene e gli imperatori credenti Niceforo e Michele, la lotta iconoclasta si accese nuovamente. L’imperatore depose il patriarca Niceforo e successivamente lo esiliò e, al suo posto, elevò l’eretico Teodoto Cassiteras, un uomo dalla vita impura. Anche Niceta fu imprigionato e torturato, ma rimase saldo nella sua ortodossia. Fu condotto di prigione e soffrì fame, sete, brividi, caldo opprimente e scherno. Non si permise di vacillare. Ciò che lo infastidiva particolarmente erano le risate e il disprezzo di un certo Nicola. Una notte, il padre defunto di Nicola gli apparve in sogno e rimproverò Nicola dicendo: “Allontanati da Niceta, il servo di Dio”. Da quel momento Nicola si pentì e non infastidì più il santo e allontanò anche gli altri dall’infastidirlo. Quando Leone V, l’Armeno, ebbe una morte malvagia, l’impero fu preso in mano dall’imperatore ortodosso Michele, il Balbuziente, che liberò tutti i sofferenti ortodossi. Niceta si ritirò allora in un luogo isolato vicino a Costantinopoli, dove, in preghiera e ringraziando Dio per tutti, trascorse i restanti giorni della sua vita terrena. Durante la sua vita operò molti miracoli attraverso la preghiera. Alla sua morte il corpo fu traslato nel suo monastero. Al momento della processione funebre, molti malati che si erano avvicinati e avevano toccato il suo corpo furono guariti. Le sue reliquie furono poste accanto alla tomba di Niceforo, suo padre spirituale, e di Atanasio, suo compagno. Questo grande gerarca morì nell’anno 824 d.C.
- SAN PAOLO, IL DOLENTE
Paolo era russo di nascita. In gioventù fu ridotto in schiavitù dai Turchi. Non volendo rinnegare la fede di Cristo e abbracciare l’Islam, fu torturato e ucciso di spada a Costantinopoli nell’anno 1683 d.C.
- IL SANTO MARTIRE ULFIANO
Ulpiano era un giovane della città di Tiro. Soffrì per Cristo per mano di Urbano, sindaco della città di Tiro, che era anche il torturatore di Anfiano [2 aprile]. Infine, fu legato in un sacco insieme a un cane e a un serpente e gettato in mare. Soffrì e fu glorificato nell’anno 306 d.C.
Inno di lode
SAN PAOLO APOSTOLO
SAN NICETA IL CONFESSORE
“Io porto le ferite di Cristo sul mio corpo”. (*)
“E solo nella croce del Signore mi vanto”. (**)
Così disse Paolo, l’apostolo eletto,
Dopo di lui segue una compagnia di coloro che si sono già pentiti,
una compagnia di pentiti, che hanno ricevuto le ferite
e in molte sofferenze hanno trascorso i giorni,
per amore del Cristo vivente, Salvatore e Signore,
come fece san Paolo, l’apostolo delle genti.
E Niceta, il meraviglioso, portò la pesante croce,
Soffrendo e disprezzando Cristo, sopportò.
Un corpo fragile, ma uno spirito d’acciaio
In Niceta il santo, martire coraggioso.
L’imperatore conquistò e gli imperi sopravvissero,
Per questo la terra e i cieli si stupiscono di lui.
Ora, tra gli angeli sposati nella gloria
Egli aiuta tutti coloro che, per la Croce, sono perseguitati.
Davanti a Dio sale la sua preghiera,
e sulla terra scende il suo aiuto.
(*) Galati 6:17
(**) Galati 6:14
Riflessione
“Io mi aspetto mille morti per me stesso”, scriveva Sant’Atanasio il Grande al suo gregge in Egitto al tempo della terribile eresia ariana. Ogni uomo religioso può dire questo di sé che, nello spirito, ha guardato e visto la rete in cui è contenuta ogni anima umana in questo mondo. Più un uomo è spirituale, più la rete diventa fitta. Questa è la volontà di Dio: che i più spirituali si salvino per la via più stretta. Anche il salmista Davide dice: “Molte sono le afflizioni del giusto” (Salmo 34,19). Tuttavia, alla fine, la vittoria e la gloria appartengono ai giusti. Basta armarsi di fede e di pazienza. Chi crede comprende anche la propria sofferenza. Chi si riveste di pazienza, vedrà la vittoria e la gloria. Per chi ama il Signore, anche il sentiero più stretto è sufficientemente largo, il dolore più grande un giogo facile e la morte più violenta un gioioso banchetto di nozze.
Contemplazione
Contemplare il Signore Gesù nell’Ade:
- Come è sceso nell’Ade con grande potenza, tanto da far tremare l’Ade;
- Come gli spiriti maligni, allora signori dell’Ade, fuggono davanti al suo volto;
- Come le anime dei giusti antenati e dei profeti si rallegrano oltremodo per la Sua venuta.
Omelia
Sul grande desiderio di Dio
“che vuole che tutti siano salvati” (1 Timoteo 2,4).
Dio vuole che tutti gli uomini siano salvati, per questo è sceso nell’Ade per salvare coloro che vivevano sulla terra prima della sua venuta. Infatti, se non fosse sceso nell’Ade, un numero enorme di anime giuste sarebbe morto per sempre. E ancora, se non fosse sceso nell’Ade, principale habitat del male contro Dio e il genere umano, l’Ade sarebbe rimasto indistruttibile. Pertanto, le due ragioni che hanno spinto Cristo, il Datore di Vita, a scendere nell’Ade nello Spirito sono: Primo, distruggere il nido delle potenze dell’Ade e, secondo, portare dall’Ade al Cielo le anime degli antenati, dei profeti e degli uomini e donne giusti che hanno adempiuto all’Antica Dispensazione (l’Antica Legge di Dio) e, per questo, sono piaciuti a Dio. Prima che Satana fosse totalmente esultante nel vedere Cristo umiliato e senza vita sulla croce, Cristo apparve vivo e onnipotente in mezzo all’Ade, la dimora principale di Satana. Che notizia inaspettata e terribile per Satana! Per tre anni Satana ha ordito insidie contro Cristo sulla terra e in tre giorni, ecco, Cristo ha distrutto il regno di Satana e ha portato via il bottino più prezioso sotto forma di un nugolo di anime giuste.
O Signore, Tu vuoi che tutti gli uomini siano salvati. Ti preghiamo: salva anche noi. Perché non c’è salvezza né Salvatore al di fuori di Te. In Te speriamo, Te solo adoriamo, Tu, con il Padre e il Santo Spirito, ora e sempre. Amen.