AMMÓE

AMMÓE

ἀββᾶ Ἀμμώη

L’Abba Ammóe, quello che visitò l’abate Achille in compagnia di Bitimius, era delle Celle. Anch’egli viveva con rigore e non badava agli altri, specialmente al suo discepolo Giovanni o ai suoi visitatori che chiedevano invano una parola. È perché egli, che vedeva i suoi peccati come un muro di tenebra tra lui e Dio, pensava che cercando di piacere agli uomini sarebbe stato respinto dal Signore.

1. Di Abba Ammóe si diceva che, quando andava in chiesa, non permetteva al suo discepolo di camminare accanto a lui, ma solo a una certa distanza. e se quest’ultimo veniva ad interrogarlo circa alcuni suoi pensieri, si allontanava da lui non appena gli aveva risposto, dicendogli: “È per timore che, dopo le parole edificanti, si insinui una conversazione irrilevante, che io non ti tengo con me”.

2. All’inizio, Abba Ammóe disse ad Abba Isaia: “Come mi vedi tu in questo momento?” Egli gli rispose: “Come un angelo, Padre”. In seguito poi gli disse: “E ora, come mi vedi?” E lui rispose: “Sei come Satana”. Anche quando mi dici una parola buona, ella è per me come acciaio”.

3. Di Abba Ammóe si diceva che, per la malattia che lo teneva a letto per molti e lunghi anni, non si permetteva mai di pensare alla sua cella o di guardare cosa contenesse. Perché la gente gli portava molte cose, a causa della sua malattia. Quando Giovanni, il suo discepolo, entrava o usciva, chiudeva gli occhi, per non vedere ciò che c’era. Perché si sapeva che era un monaco fedele.

4. Abba Poemen racconta che un fratello andò a cercare Abba Ammóe per chiedergli una parola. Rimase con lui per sette giorni senza che il vecchio gli rispondesse. Poi, mandandolo via, quest’ultimo gli disse: “Vai e veglia su di te; quanto a me, i miei peccati sono diventati un muro di tenebre tra me e Dio”.

5. Di Abba Ammóe si diceva che aveva da parte cinquanta misure di pane per quando ne avesse avuto bisogno e che le aveva messe al sole. Prima che si asciugassero per bene, vide in quel luogo qualcosa che gli sembrò dannoso, così disse ai servi: “Andiamocene da qui”. Ma essi ne furono addolorati. Vedendo il loro sgomento, disse loro: “È a causa dei pani che siete tristi? In verità, ho visto monaci che fuggivano, lasciando le loro celle imbiancate e anche le loro pergamene, e non chiudevano le porte, ma le lasciavano aperte”.

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