ORIGENE, Commento al Vangelo di Matteo
LA RIVELAZIONE A PIETRO-CHIESA.
Ma forse potremmo anche noi dire la stessa cosa che Simon Pietro affermò in risposta: Tu sei il Cristo, il Figlio di Dio vivo, se come Pietro lo diciamo non per avercelo rivelato la carne e il sangue, ma per essere brillata nel nostro cuore una luce dal Padre che è nei cieli; a questo punto diventiamo anche noi ciò che era Pietro, e saremo dichiarati beati come lui, perché anche per noi si è realizzato quello che era motivo di beatitudine per lui: non la carne e il sangue ci hanno rivelato che Gesù Cristo è il Figlio del Dio vivente, bensì il Padre che è negli stessi cieli, in cui siamo noi, perché è lì che abbiamo la nostra patria, ci ha fatto una rivelazione, che innalza ai cieli coloro che hanno tolto dal cuore ogni velo, e hanno ricevuto lo spirito della sapienza di Dio e della sua rivelazione 9. Ora se avremo detto anche noi come Pietro: Tu sei il Cristo, Figlio di Dio vivo (non perché ce lo abbia rivelato la carne e il sangue, ma perché è brillata nel nostro cuore una luce dal Padre che è nei cieli) diventeremo Pietro, e il Logos potrebbe dire anche a noi: Tu sei Pietro, ecc. Pietra, infatti, è ogni imitatore di Cristo. Da Cristo attingevano coloro che si dissetavano a una pietra spirituale che li accompagnava. E su ogni pietra di tal genere viene edificato tutto l’insegnamento della Chiesa e il modo di vivere conforme ad esso. Infatti in ognuno dei perfetti che hanno l’insieme degli insegnamenti, delle opere e dei pensieri che compiutamente realizzano la beatitudine, è la Chiesa edificata da Dio.
Ma se ritieni che solamente su quel Pietro Dio edifichi tutta quanta la Chiesa, cosa dirai allora di Giovanni, il figlio del tuono o di ciascuno degli apostoli? Ma veramente oseremo asserire che le porte degli inferi non prevarranno su quel Pietro in particolare, mentre prevarranno sugli altri apostoli e sui perfetti? Non è che la suddetta promessa: le porte degli inferi non prevarranno su di essa e su questa pietra edificherò la mia Chiesa, viene fatta in rapporto atutti e ad ognuno di loro? Dunque le chiavi del regno dei cieli sono consegnate da Cristo al solo Pietro, e nessun altro dei beati le riceverà? Ma se la promessa: a te darò le chiavi del regno dei cieli è comune ad altri, come non lo saranno tutte le parole precedenti e conseguenti rivolte a Pietro…? In realtà, qui sembrano rivolte a Pietro le parole: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato anche nei cieli, ecc.; ma nel Vangelo di Giovanni, il Salvatore è ai discepoli che dà lo Spirito Santo, col suo alitare, e dice: Ricevete lo Spirito Santo, ecc. Orbene, molti diranno al Salvatore: Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente, ma non tutti quelli che lo asseriscono glielo diranno per averlo appreso da una rivelazione della carne e del sangue, ma per averlo stesso Padre che è nei cieli rimosso il velo posto sopra il loro cuore, affinché dopo ciò, a viso scoperto, riflettendo come in uno specchio la gloria del Signore, parlino nello Spirito di Dio, dicendo di lui: Gesù è il Signore e dicendo a lui: Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente. E se uno dice a lui questo, non perché glielo abbiano rivelato la carne e il sangue, ma il Padre che è nei cieli, riceverà dette promesse, come dice certo la lettera del Vangelo a quel Pietro, ma come insegna anche lo spirito del Vangelo a chiunque sia divenuto come quel Pietro. Infatti, lo stesso nome di «pietra» hanno tutti gli imitatori di Cristo, pietra spirituale che seguiva coloro che erano salvati, affinché ne attingessero la bevanda spirituale. Costoro dunque, come il Cristo, prendono lo stesso nome dalla pietra, ma essendo anche membra di Cristo si chiamarono «Cristi» derivando da lui questo nome, e si chiamarono «Pietri» dalla pietra. Prendendo spunto da ciò, dirai che i giusti hanno questo nome da Cristo-Giustizia, e i sapienti da Cristo-Sapienza. E così, per tutti gli altri suoi titoli assegnerai rispettivi nomi ai santi: a tutti loro potrebbero essere rivolte le parole dette dal Salvatore: Tu sei Pietro, e così via fino a: non prevarranno contro di essa.Contro di essa: contro chi? Contro la pietra sulla quale il Cristo edifica la sua Chiesa, contro la Chiesa (l’espressione è ambivalente), oppure contro la pietra e la Chiesa insieme?
Questo, a mio parere, è il senso vero: le porte degli inferi non prevarranno né sulla pietra sulla quale Cristo edifica la sua Chiesa, né sulla Chiesa, sì che non si potrà mai trovare il cammino del serpente nella pietra (come sta scritto nei Proverbi). Ora se le porte degli inferi prevarranno su qualcuno, un tale uomo non potrà essere né la pietra sulla quale Cristo edifica la sua Chiesa, né la Chiesa edificata da Cristo sulla pietra. Infatti la pietra è inaccessibile al serpente, ed è più forte delle porte degli inferi che le sono avverse, per cui queste non prevarranno su di essa, a motivo della forza che ha. E la Chiesa, come costruzione di Cristo, che ha saggiamente costruito la sua casa sulla pietra, è inespugnabile dalle porte degli inferi, che se pure prevalgono su ogni uomo che si trova fuori della pietra e della Chiesa, nulla possono contro di questa.